(Fonte : Lavori Pubblici”)
“Lo strumento per far ripartire il Superbonus del 110 per cento e verificare l’idoneità delle aziende esiste ed è l’attestato SOA. C’è un errore concettuale legato allo strumento. I lavori fatti con il Superbonus sono a tutti gli effetti lavori pubblici anche se svolti da privati. Per evitare le frodi non si deve bloccare lo strumento o renderlo più complesso. Basta usare esattamente le stesse regole degli appalti pubblici”.
Queste le interessanti dichiarazioni del Segretario Generale di Competere.Eu Roberto Race e Giuseppe Arleo, responsabile dell’Osservatorio Next Generation del think tank.
“Come sottolineato dalle Associazioni di categoria a partire da Ance e Confindustria – continuano Race ed Arleo – il settore dell’edilizia rischia di bloccarsi. Per uscire da questo pantano la certificazione SOA da anche un vantaggio: le società che rilasciano l’attestazione sono vigilate dall’ANAC, l’Autorità Nazionale Anticorruzione. Il riconoscimento dell’attestato è necessario per la partecipazione alle gare pubbliche per importi superiori ai 150 mila euro e passa attraverso una serie di verifiche legate a: requisiti economici e tecnici, regolarità contributiva e fiscale delle società e controllo dei casellari giudiziari integrali dei soci e delle figure apicali delle aziende.
L’attività svolta dalle SOA rappresenta un unicum nel mondo delle aziende dei servizi: sono aziende private che svolgono funzione pubblica e si sostituiscono allo Stato nel ruolo di presidio e controllo della legalità delle imprese che operano nel mercato degli appalti pubblici”.